- la vita umana: "non uccidere"
- la sessualità: "non commettere adulterio"
- la comunicazione: umana: "non mentire"
In questi tre ambiti la persona
si esprime immediatamente e senza mediazione. Per questo, qualsiasi violazione è una ferita
alla persona.
Questi tre ambiti sono quelli a
cui Gesù nel discorso della montagna dedica la sua attenzione.
Negli altri ambiti l’oggetto è riferito a circostanze storico-sociali e umane, in cui è
difficile cogliere l’assolutezza.
L’idea generale che la
tradizione morale ha sempre riconosciuto è che in questi tre ambiti si danno norme
morali assolute, cioè che valgono sempre e comunque, indipendentemente dalle
intenzioni e dalle circostanze. L’azione cattiva non potrà mai
diventare buona.
Se noi, invece di considerare
moralmente rilevante ciò che facciamo, guardassimo ai motivi per cui facciamo ciò
che facciamo, renderemmo legittimo tutto e la moralità diverrebbe evanescente.
Non si può dire: "la mia intenzione è buona, quindi faccio un atto cattivo". Se l'intenzione è buona, sceglie atti buoni. Non posso scegliere atti cattivi per fini buoni. Il
fine non giustifica i mezzi. L’intenzione buona non può togliere la malizia
intrinseca degli atti.