lunedì 6 febbraio 2012

La vita umana

"Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe  " (Deuteronomio 30, 19-20)
La vita umana viene da Dio e non può essere ridotta solo a un livello biologico. La vita non può mai stare sotto il dominio assoluto dell'uomo.
"... è comunque realtà sacra che ci viene affidata perché la custodiamo con senso di responsabilità e la portiamo a perfezione nell'amore e nel dono di noi stessi a Dio e ai fratelli"(Evangelium Vitae 2).
Nell'esistenza dell'uomo si possono osservare fenomeni che avvengono senza nessuna partecipazione ad essi da parte dell'uomo; avvengono in modo gratuito, senza la volontà dell'uomo, perfino senza che questi ne sia a conoscenza. L'uomo riceve costantemente da Dio i doni del Suo amore: la coscienza, che deve usare nelle sue opere; la libertà personale, la volontà libera, la capacità di distinguere il bene dal male e la capacità di scegliere il bene.
Per non cadere in errore, l'uomo ricevette da Dio il Decalogo[1] e il comandamento dell'Amore[2]
Il crimine più grave contro la vita è l'omicidio, perché è un atto di odio, violenza ed egoismo, mali che portano le persone ad aggredire altri uomini fino ad arrivare a eccidi, guerre, omicidi di massa e genocidi.
"La voce del sangue versato dagli uomini non cessa di gridare, di generazione in generazione, assumendo toni e accenti diversi e sempre nuovi.
La domanda del Signore «Che hai fatto?», alla quale Caino non può sfuggire, è rivolta anche all'uomo contemporaneo perché prenda coscienza dell'ampiezza e della gravità degli attentati alla vita da cui continua ad essere segnata la storia dell'umanità; vada alla ricerca delle molteplici cause che li generano e li alimentano; rifletta con estrema serietà sulle conseguenze che derivano da questi stessi attentati per l'esistenza delle persone e dei popoli". (Evangelium Vitae 10).
In questa enciclica, Giovanni Paolo II, risponde alla domanda su che cosa significhi per l'uomo di oggi quella domanda "Che cosa hai fatto?" e spiega:
E come non pensare alla violenza che si fa alla vita di milioni di esseri umani, specialmente bambini, costretti alla miseria, alla sottonutrizione e alla fame, a causa di una iniqua distribuzione delle ricchezze tra i popoli e le classi sociali? o alla violenza insita, prima ancora che nelle guerre, in uno scandaloso commercio delle armi, che favorisce la spirale dei tanti conflitti armati che insanguinano il mondo? o alla seminagione di morte che si opera con l'inconsulto dissesto degli equilibri ecologici, con la criminale diffusione della droga o col favorire modelli di esercizio della sessualità che, oltre ad essere moralmente inaccettabili, sono anche forieri di gravi rischi per la vita? È impossibile registrare in modo completo la vasta gamma delle minacce alla vita umana, tante sono le forme, aperte o subdole, che esse rivestono nel nostro tempo! (Evangelium Vitae 10).

(da duchowaadopcja.com.pl)


[1] Secondo l'Antico Testamento i dieci comandamenti, detti anche Decalogo, sono i comandamenti scritti sulle tavole della legge date da Dio a Mosè sul monte Sinai. Sono i Settanta che riportano l'espressione dèka lògous (dieci parole), da cui deriva il termine Decalogo o Dieci Parole. In realtà le ingiunzioni sono più di dieci e il testo è presente in due versioni leggermente diverse in due diversi libri della Bibbia (Esodo e Deuteronomio) e ciò ha portato ad una certa varietà nelle loro suddivisioni.
La tradizione cattolica segue la suddivisione del Deuteronomio:
  1. Io sono il Signore, tuo Dio... Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine... Non ti prostrerai davanti a quelle cose...
  2. Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio...
  3. Osserva il giorno di sabato per santificarlo...
  4. Onora tuo padre e tua madre...
  5. Non uccidere.
  6. Non commettere adulterio (poi trasformato in "non commettere atti impuri").
  7. Non rubare.
  8. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
  9. Non desiderare la moglie del tuo prossimo.
  10. Non desiderare la casa del tuo prossimo... né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
[2] Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. (Gv 13,34-35)