sabato 3 marzo 2012

I passi dell'amore


Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.
L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L'amore non verrà mai meno.

Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto. Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore.

Ecco l'inno all'amore, l'amore vero, quello che tutti cercano. Ecco le parole che tutti vorrebbero sentire sull'amore e le parole che vorrebbero vivere e vedere. Ecco la verità che tutti vorrebbero dire e fare... in mezzo a tanta menzogna; la luce che vorrebbero vedere, in mezzo a tanta notte!
Nonostante i 7 (inutili) anni di catechismo, anche io, come qualcun altro, ho scoperto questi "passi" di San Paolo da un film romantico visto a scuola, forse in 4° superiore. Menomale che ancora il cuore era abbastanza limpido e lo Spirito che gemeva (rm8) ha esultato un attimo e io ho riconosciuto quella bella verità. Mi ricordo solo un'immagine del film in cui si sentivano queste parole, tanto simili a quelle dell'Apostolo:

L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso... L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.

Il prof disse che era proprio la lettera ai Corinzi di San Paolo e aggiunse che - secondo lui - la traduzione migliore era "chi ama..." invece che "l'amore..." o "la carità...". Quindi mi feci una fotocopia di quella traduzione e me la imparai a memoria, insieme alla traduzione in qualche altra lingua che mi piaceva. E quando capitava la recitavo a qualcuno.
Il semino trovò in me un po' di terra fertile, che c'è in ogni cuore. Infatti mi documentai meglio su quei "passi dell'amore" di San Paolo che vanno molto molto oltre la superficie di romanticismo che percepiamo e ci attira a priva vista. E infatti poco prima leggiamo (I Cor 6,12-20) come dobbiamo vivere questo amore, affinché porti quei frutti di pazienza, gentilezza, modestia, umiltà, perdono, fiducia, felicità e eternità, a cui tutto aspirano. Non aspiriamo all'eternità, alla felicità e alla contentezza poiché da piccini chissà quante volte ci avranno ripetuto "e vissero per sempre felici e contenti", ma perché in ogni cuore era già scritto che questi sono i veri beni.
Ecco come possiamo vivere l'amore per ottenerne tutto il bene che ci può portare (meglio che in qualsiasi favola!):

 «Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla. «I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!». Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo.
O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!


Tutto ti è lecito, ma tu sei membra di Cristo e il tuo corpo è tempio dello Spirito Santo. 
Prima di metterti nelle mani di qualcuno, pensa che stai mettendo in quelle mani il corpo di Cristo.
Qualsiasi peccato commettiamo "è fuori" del nostro corpo, cioè del corpo a cui apparteniamo, quello di Cristo. Ma chi rinuncia alla propria purezza e la abbandona, si mette "fuori" del corpo a cui appartiene, e non è più membra del corpo di Cristo, che è la nostra gioia e la nostra vita eterna. Così, fuori dalla purezza, quella purezza che ci fa appartenere a Cristo, perdiamo anche la gioia, che è Lui stesso, e perdiamo quel "per sempre" della vita di chi si ama.
Un amore che non è puro, non è vissuto nella castità, cioè nella continenza per i fidanzati, o nell'astinenza periodica per gli sposi, è un amore destinato a non durare, a non vivere per sempre, e neanche a portare la felicità e la contentezza di cui parlano le favole, né a portare pazienza, umiltà, modestia, sincerità e fiducia di cui parla San Paolo nell'Inno all'amore.
Ciò che ha unito Dio, non si può dividere (mt19,8), ma ciò che è unito e non viene da Dio ma da chi vorrebbe allontanarci da Lui, va diviso.
Una volta in una omelia sentii (al contrario di quello che purtroppo pensavo fino ad allora) che non tutto ciò che è unito viene da Dio e non tutte le divisioni vengono dal maligno. Proprio questo ci dice anche la Lettera di San Paolo: l'unione con una prostituta (rivolgendosi ai maschi) o con uno che sfrutta il corpo di una donna (rivolgendosi alle femmine) non è certo unione che viene da Dio, ma che ci stacca da Dio, dal Corpo mistico di Cristo.
Per concludere, chi si ama vive nella purezza ed è così che vivrà per sempre felice e contento, perché Cristo e la Chiesa, per primi, vissero per sempre felici e contenti!